L’amore ai tempi del … Subbuteo!
“ Una volta lui le aveva detto una cosa che lei non riusciva a concepire: Subbuteo !”
Liberamente tratto da: “l’amore ai tempi del colera” di Gabriel García Márquez.
Inizierebbe così il racconto di uno dei capitoli ludici della nostra storia d’amore se fosse stato scritto da Gabriel García Márquez.
Non so quanti di voi conoscano il SUBBUTEO, ma io non ne avevo un’idea molto chiara a quel tempo.
Quando sentii parlare per la prima volta del Subbuteo era un giorno importante per Marco: era il suo compleanno!!
Come sempre Marco di fronte al suo pc guardava il monitor con uno sguardo attento ed un’espressione da “avido furetto”.
Volevo fargli un regalo che gli piacesse, così anche se forse non fu un gesto particolarmente romantico, gli dissi di cercare qualcosa online … un dono nelle sue “corde”.
Muoveva le sue dita affusolate velocemente sulla tastiera e ad ogni “scroll” con il mouse le sue labbra, da prima rilassate, si trasformarono in un bel sorriso che coinvolse tutti i lineamenti del viso.
<< Ecco…>> disse, << trovato!!>> .
Incuriosita mi avvicinai al video per sbirciare …
Mi aspettavo di vedere qualcosa di personale, un oggetto tecnologico o che so un dono introvabile ed invece il video, in risposta alla mia occhiata furtiva, mi rimandò l’immagine di un piccolo omino, al massimo di due centimetri, posizionato su di una mezza sfera ed accessoriato di pantaloncini e maglietta; insomma la brutta copia di un giocatore di calcio rimpicciolito e dall’aria leggermente ingessata.
Guardai perplessa Marco. La mia espressione di stupore era in contrapposizione con la sua che invece era radiosa, emozionata e sostenuta da uno sguardo eccitato come se un archeologo avesse trovato online il Santo Graal ed io non capissi l’importanza di quell’oggettino.
<< Che cos’è? >> chiesi.
<< É il SUBBUTEO >> disse raggiante, come se quella parola bastasse a spiegare tutto!!
Titubante gli porsi la carta di credito e lui comprò una squadra composta da, credo, undici di quegli omini.
Ero convinta fosse riduttivo come regalo, ma con il tempo compresi quanto questa mia convinzione fosse errata.
Come piccoli invasori, gli omini hanno colonizzato i cassetti, gli scaffali, le mensole di casa diventando spettatori silenziosi della nostra quotidianità.
Tavoli da gioco, portieri, porte e palline punteggiano qua e là tutta la vasta area della tavernetta.
Però non crediate che questo sia un male, anzi! Anche se ogni tanto il disordine ludico regna sovrano, adoro vedere gli omini per casa perché incarnano l’animo giocoso e fanciullesco di Marco.
Il tempo è passato da quel giorno e dal giocare con amici e parenti, l’hobby di quando era adolescente ha regalato a Marco soddisfazioni ed emozioni: dalle competizioni nazionali alle sfide epiche con grandi amici; vecchi e nuovi.
Ed io che tassativamente avevo detto che mai mi sarei fidanzata con un ragazzo amante del calcio, (per innumerevoli motivi che ora non vi elencherò), … oggi gioisco e amo seguire il mio SUBBUTEO 71 ai tornei!
Amo guardarlo giocare, sostenerlo con l’infantile speranza di portargli anche un po’ di fortuna.
Diciamo che, volendo usare una frase di Gabriel García Márquez, per una donna non amante del calcio questo è: “Un supplizio affascinante”.
Sì perché poter godere della gioia di Marco, dei suoi sguardi complici quando gioca ed è contento come se tornasse bambino, mi sospinge come un vento incontrollabile e più imperioso della mia avversione per il calcio!!
Ecco perché “L’amore ai tempi del … Subbuteo !”
Sì perché l’amore esercita il suo potere superando ogni differenza … anche quelle futili e quelle ludiche a cui spesso inconsciamente permettiamo di avere un effetto negativo su un rapporto.
Quindi grazie SUBBUTEO perché fai tornare il mio Marco un bambino!
WW il Subbuteo!!