Un incontro inaspettato…
Mancavano una manciata di giorni al compimento del mio 29esimo compleanno e sino ad allora avevo passato quasi tutta la mia vita solo a studiare: elementari, medie, superiori, università, una borsa di studio per una tesi di ricerca di 2 anni ed il conto era presto fatto… servizio militare assolto e finalmente da qualche mese ero riuscito ad entrare, con incolpevole ritardo, nel mondo del lavoro.
Mi ero ripromesso di restare alla larga dai banchi di scuola e la proposta che mi era stata fatta qualche giorno prima, di andare ad insegnare in un corso per Tecnico del settore moda, proprio non mi entusiasmava.
Insegnamento e Moda…due parole che giustificavano quella smorfia di disappunto per due settori che detestavo, molto lontani sia dai miei interessi personali che professionali. Avevo poco tempo a disposizione per trovare una valida giustificazione per declinare l’offerta di lavoro che non trovavo interessante se non per l’aspetto economico.
Era un tardo pomeriggio di dicembre, annoiato e un po’ incuriosito seguivo la mia referente per gli interminabili corridoi dell’Istituto con destinazione un’aula che sembravamo non raggiungere mai. Dovevano presentarmi la responsabile del corso Moda con cui avrei dovuto collaborare.
Finalmente ad un tratto ci fermammo e dopo aver bussato ad una anonima porta bianca, entrammo nell’aula. Una quindicina di persone con età tra i 18 ed i 35 anni erano seduti ai banchi, ed alla cattedra, intenta a disegnare, voltata di spalle vi era la loro insegnante.
Dopo aver visto la poco entusiasmante platea, pensai che non me la sentivo proprio di insegnare a qualcuno. Qualche breve istante e tornai a focalizzarmi sullo scopo della visita e mi voltai verso quella figura minuta, china su un banco che si alzò per venirci incontro. La lunga cascata di capelli lisci color biondo platino scese sulle sue spalle, rivelando un giovane viso di poco più che ventenne, labbra piccole e sottili sovrastate da due occhi chiari grigio-verdi splendenti come diamanti che mi colpirono subito. La squadrai da testa a piedi e non potei non notare un fisico prorompente fasciato da una dolcevita stretta ed un lunga gonna che ne esaltavano le forme e le sinuosità.
Pensai tra me e me che forse non sarebbe stato poi così male l’insegnamento…
Una rapida presentazione, scambiammo qualche parola e notai un atteggiamento un pò ruvido, forse solo diffidente, che incarnava un genere di persona con cui non avevo mai avuto a che fare prima, sia come figura professionale che come fisiotipo (di solito mi piacevano le more alte e snelle…).
Ci raccontò subito che era finita KO qualche ora prima a seguito dell’aggressione da parte di uno studente di un altro corso, entrato in aula durante la lezione senza che nessuno degli allievi facesse nulla per fermarlo. Dentro di me mi infiammai subito e pensai che se fossi stato presente la situazione avrebbe si sarebbe evoluta ben diversamente.
Non ho mai sopportato chi se la prende con le donne, meno ancora se l’aggredita aveva le sembianze di una bionda principessa uscita da una libro di favole. Il mio spirito paladino e la consapevolezza di una cintura nera di Karate, presa dopo 12 anni di allenamento, mi riempivano di una sicurezza che, insieme alla giovane età, faceva sentire il mondo nelle mie mani…
Ci salutammo con fredda cortesia dopo esserci scambiati i rispettivi riferimenti e ci accordammo per sentirci nei giorni successivi.
Non immaginavo che quei cinque minuti avrebbero segnarono l’inizio di un nuovo cammino nella mia vita e che quello fu il primo di una serie di eventi che avrebbero intensamente segnato e caratterizzato i mesi seguenti.
I mesi successivi furono un turbinio di eventi che misero a dura prova il mio mondo con sue certezze, le persone che mi circondavano, la mia vita professionale e personale.
Poche persone conoscono i dettagli di quel periodo, quando una piccola ragazza bionda, conosciuta da pochi giorni, entrò prepotentemente nella mia vita ed in meno di sei mesi divenne un punto di riferimento essenziale del mio Mondo.